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Mille e un modo per raffreddare i bollenti spiriti

Tra i vari mali che affliggono il Sud, e in particolare le province pugliesi, vi è il fenomeno dell’emigrazione dei giovani. Contemporaneamente all’arrivo di migranti in cerca di fortuna, i giovani pugliesi, soprattutto quelli residenti nei paesi di provincia, mettono in valigia le proprie competenze, i propri studi e le proprie speranze e partono per cercare fortuna in qualche grande città del Centro o del Nord oppure in giro per il mondo. Non sono spinti da mera necessità di lavoro, questa volta, a differenza delle migrazioni passate che hanno svuotato non solo le case ma anche le biblioteche intellettive delle regioni meridionali, ma dal sogno di una vita migliore, che possa avere più stimoli che a loro volta possano tradursi in idee e quindi i progetti di vita. Chi parte lo fa, è certo, non perché non ci sia lavoro, ma perché le proprie competenze non vengono apprezzate. Chiediamoci quanti registi teatrali riescono a campare abitando e lavorando a Taranto, oppure chiediamoci che tipo di lavoro deve fare uno scrittore per permettersi di scrivere e di vivere dalle parti di Manduria, o meglio ancora a cosa si deve abbassare un pittore per poter uscire dallo stato di famiglia di suo padre. Ma non solo, dato che i migliori ingegneri partono per la Francia o per l’Inghilterra e i nostri matematici volano negli States. La provincia, e in particolare quella meridionale, tende a evitare gli eccessi, anche di ingegno, preferendo alle spinte innovative gli atteggiamenti più tranquilli di un semplice impiegato o di un operaio. Ma nella società dell’immagine e della competizione, questo porta ad uno strappo doloroso nel tessuto ociale: se da una parte i mezzi di comunicazione globalizzati spingono all’individualismo e all’esibizionismo per dimostrare di essere in alto nella scala sociale, dall’altra, nella città locale come Martina Franca ad esempio, vigono ancora regole di comportamento che rimangono intonse alle tentazioni che una globalizzazione in parte umana potrebbe offrire. Il risultato è lo scimmiottamento delle foto delle riviste patinate e l’imitazione delle abitudini di Roma o Parigi. Evitando di approfondire un argomento che faremmo con piacere, ma che potrebbe non essere compreso, ci soffermeremo invece sui rimedi che la classe politica ha pensato per evitare un decadimento totale del livello culturale e demografico dei nostri territori. Se la riduzione dell’essere umano a pecora e della collettività a gregge è dovuto al ruolo rincoglionente e pestilenziale dei mezzi di comunicazione a senso unico come la televisione, una cura a questo male potrebbe essere la proposta di ricreare in maniera artificiale spazi comunicativi dove le persone e in particolare i giovani, possano incontrarsi, conoscersi e valorizzare le proprie abilità. Spazi sociali, che la Regione Puglia ha deciso di sponsorizzare a cui ha dato il nome epico di “Bollenti Spiriti”. Servendosi dei quaranta e passa milioni di euro inutilizzati dalla giunta Fitto, Vendola e i suoi assessori hanno creato appositamente un legge che permette ai Comuni di ristrutturare edifici pubblici in modo da dare uno spazio attrezzato ai ragazzi che hanno voglia di fare qualcosa che non sia la solita impennata col motorino. È una legge che davvero tutte le Regioni ci invidiano, innovativa e soprattutto volta a contrastare in qualche maniera la fuga dai nostri paesi e lo smarrimento che coglie le giovani generazioni. A Martina Franca un pool di cervelloni ha deciso che i luoghi da destinare ad accogliere questi spazi sociali sono addirittura due: l’ex Tennis club nella Villa del Carmine e l’ex lazzaretto Casa Cappellari. Due spazi da dedicare alle pulsioni giovanili, da una parte laboratori scenografici, teatrali e musicali, dall’altra, nellestanze di Casa Cappellari, laboratori artigianali. Hanno stilato un progetto, lo hanno portato al Consiglio Comunale e se lo sono fatti approvare. Settecentomila euro di lavori, da iniziare necessariamente entro il 31 dicembre di quest’anno. E a questo punto vengono al pettine alcuni nodi che bisognerebbe sciogliere. Il progetto porta come firma un unico responsabile, un onere o un onore che si palleggiano da un po’ di tempo la dottoressa Silvestri, ideatrice del progetto e l’ingegnere Mutinati, capo assoluto dell’Ufficio Tecnico Comunale e responsabile della parte tecnica. Conoscendo la tendenza tutta martinese a nascondere dimenticare insabbiare sia i soldi che le responsabilità, questi due dipendenti pubblici non vogliono, direi giustamente, avere il patrocinio effettivo del progetto. Questo ha causato alcuni ritardi, ma pare che la Regione, interpellata tipo Salomone, abbia detto la sua (non si sa quale). Poi c’è la questione del progetto esecutivo, consegnato dall’architetto Mastrovito il giorno 28 aprile scorso e ancora non approvato dall’Ufficio Tecnico. Poi c’è il nodo più grosso: il progetto dei Bollenti Spiriti prevede un cofinanziamento comunale di circa settantamila euro, cosa che il Comune ha approvato e ha inserito nel bilancio del 2006, quello che invece di raggiungere il pareggio tra entrate e uscite, registra il pareggio dei voti dei consiglieri, quello che la giunta Conserva ha lasciato a quella Palazzo come dote, quello che dopo due anni non si riesce ad approvare. Considerando che mancano solo sei mesi dalla scadenza e quindi dalla perdita dei finanziamenti europei, ci sono dei forti dubbi che il progetto vada in porto. Ma forse non è il caso di disperare. Noi, nel frattempo, accettiamo scommesse… 

GLI ASSESSORI SI DIMETTONO.

eri mattina gli assessori si sono dimessi. Tutti tranne Miali che, come aveva fatto l’altra volta, non sembra avere intenzione di lasciare la poltrona.
Il sindaco avrebbe, tuttavia, assicurato che, in assenza delle dimissioni del suo vice, nella giornata di oggi procederà alla revoca.
Intanto si infittiscono i tentativi da parte di alcuni esponenti di maggioranza di mettere in piedi una maggioranza alternativa a quella uscita dalle urne. Un tentativo estremo che si scontra, però, con una certa titubanza del primo cittadino a tagliare i ponti col suo passato recente ed a mettere nero su bianco i nomi ed i motivi che hanno determinato il fallimento della sua esperienza. 
Tanta ambiguità non consente, allo stato, di azzardare alcuna ipotesi di maggioranze alternative.
Rimane, secondo noi, un dato: la convocazione del 20 è illegittima e lo scioglimento è già cosa fatta.

in riferimento al progetto bollentispiriti

volevo dire solo due parole n merito al progetto bollenti spiriti.

se non erro il progetto della casa capellari e della villa carmine ed altri monumenti, era stato già preso in considerazione dall’istituto Motolese, quando il prof. Semeraro era il preside, iniziativa fantastica cui ho fatto parte anch’io. In sintesi il corso di grafica del Motolese a realizzato calendari e scatti fotografici con tema e gusto antico per la valorizzazione dei monumenti Martinesi!

Per questo progetto volevo ringraziare Prof. Federici, Prof. Semeraro, Prof. Russo “esperto della terza area di fotografia” e tutti i miei compagni d’avventura!

Joseph86’s promuove quest’iniziativa con il sito bollentispiriti.regione.puglia.it

COMUNE DI MARTINA FRANCA (TA)

PROGETTO “RETE DI LABORATORI PER LA CREATIVITA’ GIOVANILE”
“Il percorso che ha portato alla elaborazione della presente proposta progettuale ha visto il coinvolgimento dei diretti destinatari e protagonisti dell’iniziativa ma anche di altri soggetti pubblici, del privato sociale e privati che hanno offerto importanti contributi sin da tale fase ideativa. […]    
Ne è emersa, in maniera pressoché univoca, l’esigenza principale di colmare il vuoto o la carenza di spazi e risorse dedicati all’espressione delle competenze e dei talenti dei giovani, al loro bisogno di informazione, partecipazione  e protagonismo attraverso azioni in grado di valorizzarne ogni apporto originale, con auspicabili e concreti riflessi  anche sul piano dell’occupazione e dell’auto imprenditoria, stimolando la stessa dimensione dello stare insieme, del concetto di gruppo e di comunità, nel senso espresso dagli stessi protagonisti: “..il progetto che vorremmo realizzare a Martina Franca non dovrà essere solo una grande e colorata scatola in cui tenere i giovani, fornendo loro strumenti per non annoiarsi..ma uno spazio sociale forte in cui chi lo frequenterà trovi non solo risposte alle proprie domande ma anche e soprattutto le domande…”

Interventi previsti

COMUNE DI MARTINA FRANCA
Cosa è: Casa Cappellari (Centro Storico)
Cosa diventerà: laboratori singoli per le tecniche manuali artigianali e le nuove tecnologie informatizzate

Cosa è: Ex Tennis Club siti nella Villa Comunale “Carmine”,
Cosa diventerà: Laboratorio collettivo per il teatro, la musica, la scrittura informatizzata

Finanziamento

€ 630.000 (90% dell’investimento) – Quota regionale
€ 70.000 (10% dell’investimento) – Comune di Martina Franca
€ 700.000 – Importo totale

Facciamo qualcosa si o no?!

Il recente scandalo scatenato dall’inchiesta di un giornalista dell’espresso sul Policlinico Umberto I di Roma ha portato alla ribalta l’annoso problema della “Sanità” in Italia. Come tutti noi ben sappiamo, purtroppo, la situazione della Sanità martinese non ha necessità di scoop per essere denunciata e pubblicizzata sulla stampa e tv locali, perché ogni giorno i pazienti che si recano presso il nostro nosocomio si scontrano con una realtà a di poco grave. Nonostante le intenzioni dichiarate dal titolare delle politiche sanitarie della ASL TA/1, resta immutato, anzi si aggrava, il problema delle liste di attesa. Lunghissime sono quelle per effettuare esami cardiologici o di diagnostica per immagini, visite specialistiche, ecografie, eco-doppler, interventi chirurgici ecc. Inoltre la mancanza di un poliambulatorio ospedaliero obbliga gli operatori ad effettuare le visite e gli esami strumentali nei reparti!!! Per denuncia degli stessi operatori sanitari oltre che dei pazienti all’ospedale di Martina :  Le sale operatorie inadeguate costringono le sei divisioni chirurgiche ad operare per dodici ore consecutive;  Mancano farmaci e presidi di prima necessità;  L’U.T.I.C., completa di attrezzature da diversi mesi non funziona e non viene dotata del personale medico specializzato che necessita (si preferisce mandarlo in altri nosocomi della provincia);  Manca da diversi mesi il Fluorangiografo mentre l’Elettromiografo, come alcune altre strumentazioni minori, sono quasi sempre guasti perché obsoleti. Ma il massimo dell’inefficienza del nostro Distretto Sanitario lo “subiamo” quando ci rechiamo al C.U.P. Difatti si è costretti a fare file estenuanti di quattro/cinque ore per prenotare e/o pagare il ticket. La situazione è stata ulteriormente aggravata da una recente circolare (ottobre 2006), inviata dai responsabili del Distretto agli operatori del CUP che, in applicazione della Legge 326/2003 (non si comprende perché non sia stato fatto fino ad ora), dispone che tutti i pazienti utilizzatori dei poliambulatori del distretto, paganti e non, esenti e non esenti, devono transitare nuovamente dal CUP al fine di regolarizzare (apporre un timbro) la ricetta. Il tutto senza prevedere un’adeguamento della struttura ricettiva del CUP (decine e decine di utenti ammassati in una stanza di 30 metri circa), un aumento del personale amministrativo e un aggiornamento del sofware di gestione e dei computer obsoleti che avrebbero permesso di velocizzare i tempi di attesa per i “tre adempimenti” richiesti – prenotazione, visita o esame e regolarizzazione della ricetta – necessari per usufruire dei servizi sanitari richiesti. “Un mediocre Poliambulatorio di periferia”. Questo diventerà l’Ospedale di Martina Franca. se non si interviene al più presto con un adeguato piano di intervento organico con investimenti in attrezzature e software, adeguamenti della struttura (abbattimento delle barriere architettoniche, messa a norma degli impianti, ecc.) e assunzione di personale medico e paramedico.

attualmente il parco ortolini

attualmente il parco ortolini di Martina Franca una delle poche zone di verde per andare a fare una passeggiata ormai è diventato uno spazio per i rifiuti ed uno spazio dove i vandali si divertono adistruggere tutto ciò che è stato creato! il vero motivo di distruzione è perchè dichiarato inagibile per via dei corridoi di passeggio troppo stretti per far passare un mezzo di soccorso ed ora ancora più inagibile perchè dinanzi all’entrata qualche mago delle costruzione ha costruito il nuovo foro boario! vi chiederete cos’è il foro boario, ebbene il foro boario di martina franca viene utilizzato si e no per 3 volte l’anno per manifestazioni agricole, fiere campionarie e gare di mucche (vince chi ha la mucca più grossa? come funziona?)

quindi un bel pezzo di verde buttato per un mostro di cemento! non ci posso credere!!! facciamo qualcosa per la nostra città!

oltre il danno anche la beffa

Con nota prot. n° 751/MBCA del 15 marzo 2007, pervenuta il successivo 20 marzo 2007 ed assunta al prot. n° 5975 di questo Comune, il Dirigente del Settore Beni Culturali della Regione Puglia ha trasmesso la determinazione dirigenziale n° 045 del 26/02/2007 con la quale è stato disposto di revocare, in via cautelare, il contributo concesso in conto capitale in favore del Comune di Martina Franca per i lavori di recupero del sito rurale abbandonato in Valle d’Itria – località Ortolini (Sottoprogramma 4 – Misura 4.2.3. lett.a) – P.O.P.1994/1999- II Triennio 97/99. Obiettivo 1 F.E.S.R.) nonché di recuperare le somme erogate, con determinazioni dirigenziali n° 113 del 07/08/2000, n° 9 del 18/01/2001, n° 110 dell’8/10/2001 e n° 61 del 27/02/2002, per un importo complessivo di € 689.053,69, disponendo, in difetto di restituzione della suddetta somma di € 689.053,69 entro 60 giorni, il recupero attraverso il Settore Contenzioso Amministrativo della Regione Puglia.
Si legge nella determinazione dirigenziale n° 045 del 26/02/2007 che il procedimento relativo alla revoca cautelare del contributo ha avuto avvio a seguito di nota della Guardia di Finanza – Comando Compagnia di Martina Franca (TA) prot. n° 1532/4446 del 25/ 02/2006 con la quale è stato comunicato – alla Regione Puglia – una serie di dati relativi all’attività investigativa svolta dal suddetto Comando a seguito di complesse indagini di polizia giudiziaria delegate dalla Procura della Repubblica di Taranto, attività che avrebbe evidenziato la sussistenza di irregolarità nella esecuzione dei lavori relativi al finanziamento.
Con delibera n°166 del 2007 la Giunta ha proposto opposizione al Tar chiedendo la sospensione del provvedimento.

martina franca promotrice per un futuro migliore…

Non saremo certo i primi, ma sicuramente si può scegliere se essere o no promotori di un futuro migliore per la nostra città, traendone anche, perché no, profitto! Esaminando la bozza del nuovo decreto sul conto energia e seguendo un semplice ma efficace esempio possiamo capire l’opportunità che il comune di Martina Franca non può farsi sfuggire. 
Se si prendono in considerazione gli edifici scolastici del comune, appare evidente che i lastrici solari sono uno spazio inutilizzato, il quale potrebbe essere sfruttato per l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonte solare. Tenuto conto che nel territorio comunale ci sono 14 istituti scolastici i quali potenzialmente possono ospitare un impianto fotovoltaico di circa 20Kw ciascuno, proviamo a calcolare il risparmio e il profitto che se ne trarrebbe se tutte queste scuole aderissero al conto energia.
Un impianto da 20Kw produrrebbe, nella nostra zona, energia pari a 28.000 KWh/annui, considerando l’eventualità peggiore che i moduli non si integrino architettonicamente con la struttura, aderendo al conto energia, l’energia prodotta verrebbe remunerata ad una tariffa di 0,36 € per Kwh, per un ricavo annuo di € 10.080,00.
Inoltre, l’impianto fotovoltaico porterebbe un risparmio in termini di energia consumata di € 5.040,00 (considerando un consumo medio di 252 Kwh ad una tariffa attuale di circa € 0,18).
Il totale tra il ricavo conseguito e il risparmio risulta essere di € 15.120,00 annui.
Il costo medio di un impianto da 20 Kw chiavi in mano si aggira intorno ai € 140.000,00.
In 20 anni che è il tempo per il quale viene riconosciuta la tariffa incentivante del conto energia, il ricavo ammonterebbe a € 201.600,00 che al netto dei costi porterebbe ad un guadagno di € 61.600,00 a cui va sommato il risparmio in termini di consumi di € 100.800,00 per un totale di € 162.400,00. Con un tempo di ritorno dell’investimento di 9,26 anni.
Le cifre sono calcolate sulla base dei consumi medi, dei rendimenti dei pannelli nella zona del Sud Iatlia e dei prezzi di mercato.
In ultima analisi prevedendo di installare l’impianto sulle 14 scuole del territorio comunale di Martina Franca il totale tra ricavo e risparmi per il comune risulterebbe

alla fine dei 20 anni di ben € 2.273.600,00. Il prezzo dell’impianto per una fornitura di tale entità potrebbe ulteriormente ridursi con la predisposizione di una gara d’appalto (come già avvenuto per altri comuni) che porterebbe ad offerte minori e quindi ad un maggior vantaggio per il comune.
Sono sicuramente cifre che fanno riflettere e da valutare insieme al fatto che in questo modo si darebbe il buon esempio a tutti i cittadini sulla necessità di attingere alle fonti rinnovabili di energia come preludio per una città rispettosa dell’ambiente.

stiamo cadendo a brandelli nn credete?

Ormai è record. Quattro giunte in meno di un anno (si è votato lo scorso 27-28 maggio). Mai come ora la politica è stata ferma e la città nel caos.
Dopo la bocciatura del bilancio consuntivo mercoledì notte in consiglio comunale, il Sindaco ha riferito ufficialmente che nella giornata di venerdì avrebbe chiesto agli assessori di dimettersi. In caso contrario avrebbe revocato lui stesso le deleghe. Al riguardo c’è un precedente specifico e recente: la battaglia giudiziaria fra Palazzo e il suo vice, Miali, a suon di ricorsi al Tar (vincente Miali) ed al Consiglio di Stato (vincente il Comune). Anche ora potrebbe finire così?
Di certo c’è che un anno è stato più che sufficiente per mostrare a tutti l’inadeguatezza dell’attuale classe politica a governare le sorti di una città che non è mai stata così in affanno.
Ultimo esempio quello dell’assistenza dei minori considerati a rischio di devianza. Un servizio che le cooperative Antares e S. Giuseppe dei Lavoratori hanno prestato in questi anni con buoni risultati e che, di proroga in proroga, è scaduto il 31.12.2007 senza che fosse neanche stata bandita la nuova gara. Risultato? Interruzione del servizio. Almeno per il Comune e stando alle carte.
Di fatto, la sensibilità degli operatori (alimentata illusoriamente da qualche politico) ha imposto il dovere morale di proseguire nell’assistenza. Senza stipendio e rimborso spese. Pagano di tasca propria, da gennaio, fitto, luce, gas e quanto altro potrete ben immaginare che serva per rendere più accogliente e gradevole possibile il soggiorno di decine di bambini sfortunati.

i conti tornano?

per chi è appassionato di questo blog sa che stiamo trattando delle varie situazioni economiche e non solo che gravano sul faomso e bellissimo paese Martina Franca… eccovi qui le ultime vicende della situazione economica…

Il 10 gennaio 2008 il dott. Giuseppe Semeraro (revisore dei conti del Comune) viene delegato dal Collegio a dare avvio all’attività di riscontro della reale esistenza e consistenza dei residui attivi e passivi (cioè i crediti e i debiti non riscossi o non pagati nel 2006 ma comunque accertati nello stesso anno) attraverso il meccanismo della così detta circolarizzazione (in pratica, il riscontro con i debitori e creditori, p. es. mediante invio di lettere, per sapere se anche a loro risultano, rispettivamente, i medesimi debiti e crediti riportati nel nostro bilancio tra i residui attivi e passivi. In “download” qui sotto riportiamo dei fac simile di lettera di circolarizzazione).
Da tempo il dott. Semeraro chiedeva di effettuare approfondimenti sulla reale consistenza dei crediti inseriti in bilancio e su altre voci e procedure.
Il 7 febbraio scorso il dott. Semeraro e la dott.ssa Distante (due dei tre revisori) scrivevano a verbale “di dover procedere ad un esame completo dei residui, sia attivi che passivi” dando così seguito alla riserva gia da loro espressa nella relazione accompagnatoria del conto consuntivo redatta a novembre 2007. 
Il 19 febbraio, mentre procede l’attività di circolarizzazione da parte del dott. Semeraro su delega del collegio, viene messa in evidenza la difficoltà di reperire l’elenco completo degli indirizzi dei destinatari delle lettere di circolarizzazione.
Il 22 aprile Semeraro e Distante ribadiscono “necessario e urgente procedere alla circolarizzazione, in particolare di quelli [i crediti e debiti n.d.r.] di più remota iscrizione” (ce ne sono di risalenti al 1978 !!!).
Nella seduta del 5 maggio scorso, infine, la componente dott.ssa Gianna Distante “alla luce degli ulteriori approfondimenti che il Collegio ha ancora in corso relativamente alla verifica dell’accertamento dei residui attivi e pasivi, considerato che il Consiglio Comunale non ha ancora approvato il rendiconto 2006; ritiene che l’Ufficio ragioneria, nonchè la Giunta Comunale, ognuno per quanto di propria competenza, dovranno far conoscere a quest’Organo, eventuali variazioni e/o modifiche intervenute, con specifica indicazione delle attività eventualmente posta in essere”. Con rischiesta espressa di portare il verbale in consiglio comunale.
Una cosa è certa: sta suonando un forte campanello d’allarme sull’attendibilità dei dati contenuti nel bilancio consuntivo 2006 sottoposto all’approvazione del consiglio di ieri.
Chi lo ha votato lo ha fatto, nella maggior parte dei casi, per un puro atto di fede. Chi non lo ha votato, invece, non ci ha visto chiaro ed ha preteso risposte soddisfacenti che non sono arrivate.
Se a Taranto avessero fatto la circolarizzazione il bubbone non sarebbe arrivato fin dove è arrivato (anche la Parmalat sembrava sana fino a quando non si è scoperto che centinaia di milioni di euro crediti portati in bilancio erano fasulli). 
Inoltre, l’iscrizione dei 2.400.000 euro per il supplemento TARSU 2006 (che rigurada, in realtà il periodo 2004-2006) fra i residui attivi è avvenuta a fine novembre 2007, quando il conto consuntivo 2006 era già chiuso da quasi un anno.
In una lettera recente è, però, lo stesso dott. Ricci ad affermare l’impossibilità di operare sul bilancio di un esercizio chiuso.
Siamo preoccupati per il clima che si sta instaurando. 
Non si vuole far sapere fino in fondo quanta parte di quei crediti iscritti in bilancio sia ancora recuperabile e quanta, invece, si sia trasformata in carta straccia.