Martina Franca (TA): Base radar USA.

Noi di Martina Franca sappiamo o almeno sentiamo la leggenda delle basi del 3°ROC- NATO

Però oggi mi sono messo alla ricerca su internet se riuscivamo a scoprire qualcosa di più rispetto alle voci che girano per il paese… ecco a voi ciò che riesco a trovare….

Quanti, fra chi vi ha lavorato, sono stati informati dei rischi?

… sulla base Nato di Martina Franca

Amianto, radon, onde elettromagnetiche. Cosa è accaduto in questi anni nella base supersegreta di Martina Franca, scavata in una caverna a trenta chilometri da Taranto, è un mistero di cui nessuno pubblicamente ha mai parlato

17 gennaio 2007 – Alessandro Marescotti

Martina Franca, un tempo sede del 3° ROC (Regional Operation Center) della NATO, è una struttura attualmente in stand-by come riserva di emergenza del COFA.CO di Poggio Renatico. COFA vuol dire Comando Operativo delle Forze Aeree; CO vuol dire Centro Operativo.

In data 18 febbraio 1999 il sottosegretario alla Difesa Guerrini affermava – in risposta ad un’interrogazione parlamentare – che il passaggio di funzioni da Martina Franca a Poggio Renatico era avvenuto il 26 settembre 1998.
Tuttavia l’alone di mistero che ha avvolto Martina Franca per tanto tempo oggi assume contorni inquietanti alla luce di una questione mai sollevata a livello locale.

E’ la questione dell’impatto cancerogeno dell’amianto e del radon a cui potrebbero essere stati esposti chi ha lavorato nel 3′ ROC di Martina Franca. Una base scavata nel ventre della roccia, a prova di attacco nucleare.

A ciò si aggiunge l’impatto dei campi elettromagnetici di una base con capacità di controllo in un raggio estrememente ampio.

Portiamo alla luce anche a Taranto – per la prima volta – una questione che ha fatto discutere Padova, dove un numero di decessi preoccupante ha destato dubbi e domande.

Lì infatti, dopo la dismissione e la chiusura di una base simile a quella di Martina Franca, si sono verificate diverse morti sospette tra il personale impiegato nei bunker del Venda (nella provincia di Padova), tanto che sono state aperte due inchieste da parte della magistratura, una da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova ed una da parte della Procura militare presso il Tribunale militare di Padova.

ANCORA…

Mappa della militarizzazione in Puglia

Bari
Esercito Italiano
· Altamura: 60° Battaglione carri M.O. Locatelli
· Bari: Comando artiglieria e Brigata meccanizzata Pinerolo
· Barletta: 2° Gruppo di artiglieria pesante e 47° Battaglione Fanteria Salento (BAR).
· Poggiorsini: Deposito munizioni
· Trani: 9° Battaglione meccanizzato Bari e Compagnia genio guastatori Pinerolo
Aeronautica Militare Italiana
· Bari: Stato Maggiore 3′ Regione Aerea; dipende (in caso di conflitto) dalla 5′ ATAF (Allied Tactical Air Force, forza aerea tattica alleata della NATO); condivide con gli Usa il 3° ROC di Martina Franca.
· Gioia del Colle: 36° Stormo caccia “Helmut Seidl”, dotato anche di gruppo caccia bombardieri ognitempo speciali; questa base dispone di cacciabombardieri Tornado, armati di millisi antinave Kormoran, ed è classificata COB (Collocated Operating Bases), cioè base con possibilità di rischierare aerei dotati di armi nucleari. Attualmente non è ufficialmente una base militare dotata di depositi con armi nucleari, ma negli anni ’60 fu al centro di una vicenda segreta e pericolosissima: il dispiegamento di testate nucleari (bombe H di tipo Jupiter). Collocate non solo a Goia del Colle ma anche in altre località della Puglia furono esposte alle intemperie, tanto che due testate nucleari colpite da fulmini rischiarono di esplodere (si veda allegato). I missili nucleari Jupiter vennero tolti dopo la crisi di Cuba.

Taranto
Aeronautica Militare Italiana
· Martina Franca: sede del 3° ROC (Regional Operations Centre) della Nato, gestito dall’Aeronautica Militare Italiana in condivisione con gli Usa che qui hanno una base di telecomunicazione.

Comando Comunicazioni Controllo Nato e Spionaggio Usa
· Martina Franca: vi opera il 3° ROC (Regional Operatione Center) della Nato, una delle principali strutture di comando di guerra (Static War Headquarters, nella terminologia Nato). Nel 3° ROC vi è probabilmente una struttura connessa alle funzioni di monitoraggio e spionaggio Echelon di San Vito dei Normanni. Dipende dalla 5′ ATAF (Allied Tactical Air Force, forza aerea tattica alleata della NATO). Per comprendere l’importanza di questo posto di comando protetto della NATO occorre dire che è collegato con Montedragone (in provincia di Caserta, per il coordinamento di tutte le forze terrestri, navali ed aeree dei paesi della Nato di CINCSOUTH, per un’estensione che va da Gibilterra alla Turchia, ossia centinaia di migliaia di uomini, migliaia di aerei e centinaia di navi), con Affi (in provincia di Verona, dove opera in una caverna, capace di ospitare duemila persone, il JCOC Joint Combat Operation Center, denominato in codice West Star, l’AOC Air Operation Center e l’ADOC Air Defence Operation Center, che hanno lo scopo di coordinare le forze militari offensive e difensive in tutta l’Italia, su terra, mare e cielo) e con Grezzana (in provincia di Verona, sede alternata del JCOC di Affi, nome in codice Back Yard). Nella sede del 3° ROC opera il 3° TAOC (Tactical Operation Center) e il 3° SOC (Section Operation Center).

5 risposte a “Martina Franca (TA): Base radar USA.

  1. Salve,
    sono un cittadino che abita da anni nella valle d’itria. Vorrei sapere se i rischi di cui si parla nell’articolo sono attuali o meno, ed a quanto tempo fa risalgano le informazioni riportate. Vorrei sapere inoltre se sono frutto di dichiarazioni ufficiali delle istituzioni.
    Grazie mille.
    max82

    • Ciao Max82, le basi esistono sul serio e ne ho le testimonianze perchè le vado a vedere ogni tanto, i radar risultano accesi poichè le lucine rosse sono accese e quindi penso che inviano e ricevono segnali… a cosa ti riferisci come informazioni istituzionali cosa vuoi sapere di preciso?!

  2. giusto per tenervi informati…..sono ormai più di 15 anni che Martina Franca non ha più compiti di controllo spazio aereo….e quando lo ha avuto si tenga presente che a Martina non c’è mai stato un radar..ma solo un sistema di ricezione e trasmissione dati….quindi niente di più pericoloso delle attuali antenne telefoniche che ormai hanno invaso tutti i territori….Joshef..le lucine rosse che vedi non sono altro che luci di segnalazione ostacolo per eventuali velivoli….per la Valle d’Itria e per quel territorio è molto più pericolosa l’antenna RAI che trasmette un seganle almeno 1000 volte più potente di quelli militari…quella si che potrebbe destare preoccupazioni di inquinamento elettromagnetico…Il pericolo serio è della struttura ,costruita ai tempi in cui non si teneva conto della pericolosità di materiali come l’amianto esponendo il personale per anni …ma fuori da quelle mura nessuno è in pericolo…

  3. ciao I radar non sono piu’ in funzione da qualche anno la zona operativa è praticamente deserta ci fanno solo qualche esercitazione,pensare l’enormita’ della struttura che oggi è chiusa fà venire molti dubbi io ho fatto il militare a martina, oggi e operativa solo la caserma logistica (via massafra) è cambiato anche il nome (16° stormo fucilieri dell’aria) Comunque su facebook ci sono 2 gruppi che si chiamano: 3 ROC/SOC MARTINA FRANCA è 3 ROC potete domandare gli ex sottufficiali che ci hanno lavorato nel bunker a -25,-50,-75 nel sottosuolo,peccato che sia chiusa una cosi’ bella e imponente struttura. SALUTI

  4. Mi chiamo massimo quercetti e ho prestato servizio presso la base di martina franca nel 1977/78 e sono orgoglioso di averne fatto parte,ero addetto come acda(assistente controllo difesa aerea).La mia email è massimoquercetti@alice.it.

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