Non Sapevo Fosse Così Importante Martina Franca

vi ricordate la strage di Ustica??? ecco io ho fatto una ricerca su wikipedia ed è uscito il nome di Martina Franca… ecco a voi il dossier…

N.B.: COPIATO DA WIKIPEDIA

Strage di Ustica

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Con strage di Ustica si indica il disastro aereo in cui persero la vita 81 persone nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza il 27 giugno 1980, quando l’aereo di linea I-TIGI [1] Douglas DC-9 appartenente alla compagnia aerea Itavia si squarciò in volo senza preavviso e scomparve in mare.

Dopo quasi trent’anni di inchieste, molti aspetti di questo disastro appaiono ancora poco chiari.

Ricostruzione dell’accaduto [modifica]

  • Alle 20.08 il volo IH870 diretto da Bologna a Palermo, inizia con due ore di ritardo, e si svolge regolarmente nei tempi e sulla rotta previsti fino all’ultimo contatto radio tra velivolo e controllore procedurale di “Roma Controllo”, che avviene alle 20:58.
  • Alle 21.04, chiamato per l’autorizzazione di inizio discesa su Palermo, il volo IH870 non risponde. L’operatore di Roma reitera invano le chiamate; lo fa chiamare, sempre senza ottenere risposta, anche dal volo KM153 dell’Air Malta, che segue sulla stessa rotta, dal radar militare di Marsala e dalla torre di controllo di Palermo. Passa senza notizie anche l’orario di arrivo a destinazione, previsto per le 21.13.
  • Alle 21.25 il comando del Soccorso Aereo di Martina Franca assume la direzione delle operazioni di ricerca, allerta il 15° Stormo a Ciampino, sede degli elicotteri HH-3F del Soccorso Aereo.
  • Alle 21.55 decolla il primo HH-3F e inizia a perlustrare l’area presunta dell’eventuale incidente. L’aereo è ormai disperso.
  • Nella notte numerosi elicotteri, aerei e navi partecipano alle ricerche nella zona. Solo alle prime luci dell’alba viene individuata da un un elicottero HH-3F del Soccorso Aereo alcune decine di miglia a nord di Ustica, una chiazza oleosa. Poco dopo raggiunge la zona un Breguet Atlantique dell’Aeronautica e vengono avvistati i primi relitti e i primi cadaveri. È la conferma che il velivolo è precipitato in quella zona del Tirreno dove la profondità supera i tremila metri.

Il MiG-23 [modifica]

Una conferma che, in quel periodo, si verificavano sull’Italia voli di aerei militari stranieri si ebbe dal ritrovamento di un aereo MiG-23MS con i colori dell’Aeronautica Militare libica precipitato sulla Sila. L’Aeronautica Militare italiana dichiarò che questo aereo sarebbe decollato dalla Libia e che, in seguito ad un malore del pilota, avrebbe proseguito il volo con il pilota automatico – quindi a quota livellata ed elevata – sino a precipitare, per esaurimento carburante, il 18 luglio, ossia venti giorni dopo il DC9.

Tale versione, tuttavia, contrasta con alcune prove che daterebbero la caduta a parecchi giorni prima, ed a ridosso immediato della tragedia del DC9: tra queste lo stato di decomposizione della salma del pilota, che parve incompatibile con la data fornita dall’Aeronautica[20], oltre a diverse testimonianze, raccolte sul luogo e nelle aree limitrofe[21], che riportavano l’evento ad una data molto prossima o coincidente con la scomparsa del volo Itavia.
Tra l’altro, in piena contraddizione con le dichiarazioni dell’Aeronautica Militare italiana, esiste una missiva datata 9 dicembre 88 in cui lo Stato Maggiore della Difesa, dopo aver interessato le tre Forze Armate ed ottenuto le risposte ai quesiti richiesti, riferiva che: “il 18 luglio 80 l’area di competenza del 3° ROC di Martina Franca si era interessata ad una esercitazione NATO “Natinad – Demon Jam V” svoltasi dalle ore 8 alle ore 11 (l’esercitazione si tenne dal 15 al 18 luglio). L’esercitazione prevedeva l’impiego di velivoli che simulavano operazioni di penetrazione verso il territorio nazionale in presenza di disturbo elettronico e contro i quali intervenivano i velivoli intercettori. Nessun inconveniente si verificò nel corso dell’esercitazione.” La conferma dell’esercitazione in corso il 18 luglio 1980 ed il conseguente stato di allerta che ne derivava, sia della rete Radar che degli intercettori in volo, rende ancora più incompatibile la “penetrazione non identificata di un velivolo estraneo” nell’area, in quella data, nelle modalità descritte (pilota svenuto quindi volo rettilineo, alta quota quindi altamente visibile da tutti i radar, etc)[22].

HO PRESO SOLO LE PARTI DOVE COMPARE MARTINA FRANCA SE VOLETE LEGGERE L’INTERO ARTICOLO CONSULTATE GRATUITAMENTE IL SITO http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Ustica

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