Origini del nome
Il nome “valle” è improprio, poiché non ha la conformazione tipica delle valli di montagna: è bensì una depressione dovuta a fenomeni carsici. Il toponimo Valle d’Itria dovrebbe derivare dal culto orientale dei monaci basiliani che nel 977 si insediarono nel territorio provenienti dai territori dell’impero bizantino. della Madonna Odegitria (cioè che indica la via) protettrice dei viandanti, i quali fondarono proprio nella Valle d’Itria un sito monastico dove fu trovato un affresco raffigurante la Madonna Odegitria. nella seconda metà del XI secolo dopo la conquista normanna.ai basiliani si sostituirono progressivamente i monaci benedettini. Sulle rovine del medioevale luogo di culto, nel 1545 è stato costruito a Martina Franca il Convento dei Cappuccini, diventato in seguito un’interessante meta turistica.
Per secoli, l’economia si è fondata sulla pastorizia e sull’agricoltura ruotando intorno a piccoli castelli, le masserie fortificate e a villaggi lungo le vie della transumanza importante per l’allevamento e le attività commerciali con lo spostamento di greggi dall’Abruzzo al Salento attraverso le Murgie. Il fenomeno avveniva in autunno lungo antiche vie di comunicazione dette tratturi e carrari in occasione delle quali si organizzavano nei comuni di passaggio fiere di forte fermento economico.
Collocazione geografica
La Valle d’Itria si estende tra le province di Bari, Taranto e Brindisi e coincide con la parte inferiore dell’altopiano delle Murge.
Caratteristiche
La principale peculiarità della valle d’Itria sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono; inoltre, sono presenti numerosi vigneti da cui si ricava un vino bianco di ottima qualità, tra i quali il Locorotondo DOC, e oliveti dai quali si produce olio di oliva Extravergine. Di interesse storico è il trappeto del duca antica struttura sita nella gravina (geologia) di Villa Castelli e le gravine di Castellaneta. Lungo le gravine sono presenti vari insediamenti rupestri. Alcuni sono di origine alto medievale (V-X secolo), quando la regione visse un periodo di notevole decadenza politica ed economica e fu ripetutamente attaccata da popolazioni straniere (prima i Goti, poi i Longobardi e i Saraceni).Oltre che da necessità difensive, la vita nelle grotte fu incentivata nel VIII secolo dalla lotta iconoclasta di Leone III e in quelle stesse gravine trovarono riparo molti monaci greci, giunti dall’Oriente.
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